Ho recuperato un recente webinar di uno dei massimi esperti di destination management mondiali, Josep Ejarque, per capire quale fosse la sua visione sul turismo post pandemico e grazie alle sue indicazioni, ho cercato di tracciare quale possa essere il ruolo dei social media nella ripresa dei flussi turistici.
COME È CAMBIATO IL TURISMO DOPO LA PANDEMIA
I due anni di pandemia ci hanno resi tutti un po’ più digitali, un po’ più attenti all’importanza delle piccole cose (comprese le piccole mete di prossimità che non ci accorgevamo potessero dare così tanto benessere), un po’ più green, se non nelle abitudini di vita, almeno nelle scelte di vacanza, come necessaria compensazione a mesi di “cattività”.
La ricerca di equilibrio tra lavoro e vita privata è prepotente come non mai, come la voglia di fuggire dalle grandi città per riscoprire dimensioni rurali o città di medie dimensioni e molto più vivibili. Lo smart working prolungato porterà alla ricerca più frequente di piccoli break, dove staccare la mente e abbracciare un paesaggio diverso.
Il viaggio del turista inizia sempre più da casa: dal sogno, innescato da una suggestione (un articolo, una foto di travel blogger, un reel simpatico su Instagram), alla ricerca online di maggiori informazioni, consigli di viaggio, dettagli logistici su trasporti e alloggi.
È cambiato il concetto di valore: non più una gara a chi trova il miglior pacchetto low cost con volo e hotel a prezzo stracciato, ma un’attenzione a cosa è percepito di valore: lo stare bene, il vivere un’esperienza straordinaria, i benefici psicofisici di prendersi una pausa. Non necessariamente low cost.
IL RUOLO DEI SOCIAL
I social devono quindi accompagnare il turista in ogni sua fase:
1 – ISPIRAZIONE: qui le destinazioni turistiche possono dare il meglio di sé, con foto suggestive, idee di itinerario (meglio se ancora poco battuto), scorci. Una volta scelta la destinazione, verrà il resto: struttura ricettiva, ristoranti, visite guidate…anche i singoli operatori economici hanno il compito di curare l’immagine sui social, come una vera e propria vetrina.
2 – RASSICURAZIONE: i nuovi turisti hanno nuove priorità. Desiderano sentirsi al sicuro, in luoghi non troppo affollati e igienizzati accuratamente. La foto di una colazione per due perfettamente apparecchiata, in un angolo appartato, o di una camera ben areata possono dare subito l’impressione di un luogo salubre e piacevole.
3 – INFORMAZIONE: le informazioni di servizio (orari, notizie, eventi temporanei) sono sempre un po’ difficili da incorporare nell’estetica di un piano di social media marketing, ma non si può prescindere dalla loro funzione per il turista e dalla loro immediatezza.
4 – PRESENZA COSTANTE NELLA MENTE DEL VIAGGIATORE: uno dei più grandi errori che vedo commettere dagli operatori turistici (e non, per essere onesti!) è quello di pubblicare sui social solamente “in stagione”, lasciando i periodi di bassa stagione/chiusura completamente silenti. Questo, oltre ad essere controproducente nei confronti degli algoritmi, sempre pronti a premiare la costanza e punire la saltuarietà, lo è anche nei confronti dei vecchi clienti, che non avranno modo di avere nuove notizie, curiosità, materiale che riporti alla mente la piacevolezza dell’esperienza (e di conseguenza la voglia di ripeterla). Viene inoltre preclusa la possibilità ai futuri, nuovi clienti di sognare la prossima meta